
Gli abitanti romani dormono sonni tranquilli, inconsapevoli della presenza di un drago a due passi dalla capitale. Dorme anche lui, da migliaia di anni, ma non è ancora morto. Sta accumulando nuove energie in attesa di un futuro risveglio, e le frequenti piccole scosse di terremoto sono una conseguenza dell’attività che sta riprendendo, nelle profondità del suo ventre.
Si risveglierà tra qualche migliaio di anni, quando il letargo avrà fine. Su tutte le mappe è possibile scorgere le sue scaglie, in prossimità delle catene montuose, i suoi occhi, dove ora sorgono i laghi, e il suo corpo rannicchiato in un sonno che dura da circa ventimila anni.
I Colli Albani è un complesso collinare a sud di Roma costellato da incantevoli borghi tipicamente italiani, conosciuti come Castelli Romani.
È il luogo ideale per fuggire dalle torride estati romane e dove sorseggiare i rinomati vini bianchi, nonché i rossi, in una ‘fraschetta’ o magari in un ristorante con la vista sul lago.
Ma cosa sono veramente i Colli Albani? E per quale motivo si chiamano così?
Per rispondere alla prima domanda bisogna fare un salto indietro di circa 600.000 anni, quando le terre laziali erano già emerse dal mare. A prova di ciò, possiamo dirvi che nella cittadina di Rocca di Cave ci sono fossili di piccoli animali e piante acquatici risalenti a 100 milioni di anni fa! Ma torniamo a 600.000 anni fa… All’epoca, nella Valle del Tevere, iniziano a formarsi due grandi distretti vulcanici, uno di questi è quello dei Colli Albani. Questo vulcano, ancora quiescente, è caratterizzato da tre fasi principali che contribuirono alla formazione della struttura odierna.

Nella prima fase, caratterizzata da potentissime eruzioni esplosive e colate piroclastiche, intervallate da lunghi periodi di calma e da accumuli dei sedimenti dell’attività vulcanica, si crea la struttura originaria del Vulcano Laziale. Si forma un cono che ancora oggi ricopre una superficie di 60 km. Immaginate quanto maestoso e terrificante doveva apparire! Intorno ai 350.000 anni fa termina la prima fase con il collasso della parte alta del cratere. Si forma una grande valle o caldera sormontata dalle alte punte del Monte Tuscolo e della catena del Monte Artemisio.


Durante la seconda fase, iniziata circa 280.000 anni fa, all’interno del primo cono se ne forma un altro di dimensioni ridotte… ma non meno pericoloso! Continuano le esplosioni e le colate laviche dal cratere. Da alcune fratture createsi durante le esplosioni si ha una considerevole attività vulcanica, con colate di enormi quantità di lava. Dopo un periodo di relativa quiete, l’attività riprende più forte di prima e si innalzano coni di scorie. Si formano, così, le catene delle Faete e del Monte Cavo e sprofonda il fondo del cratere. Finisce la seconda fase, circa 270.000 anni fa, con il raffreddamento del materiale magmatico nel camino centrale, occludendo ogni via d’uscita…


Ogni volta che rileggiamo la storia del Vulcano Laziale, siamo percorsi da fremiti sublimi. La natura a volte può essere davvero terrificante! Dopo questo preludio geologico, passiamo alla seconda domanda, riguardante il nome dei Colli Albani. La risposta è nascosta nella mitologia latina e greca… Sì, perché i Colli Albani hanno un posto d’onore nell’intera storia di Roma. Avete capito bene! Ma ora andiamo a svelarne il motivo.
Quanti di voi conoscono l’Eneide, la meravigliosa opera latina di Virgilio? Chi ha mai sentito parlare di Enea, principe dei Dardani, figlio di Anchise e della dea Venere, o Afrodite per la letteratura greca, che fuggì da Troia durante il suo incendio? Ebbene, si dice che Enea, dopo essere fuggito insieme al padre e al figlio Ascanio, sia approdato proprio nel Lazio, sulle rive del Tevere.

Qui sposò Lavinia, figlia di Latino, re del popolo dei Latini, e fondò la città di Lavinium. In seguito, il figlio Ascanio fondò la città di Alba Longa sulla quale regnarono i discendenti di Enea. Tra i diversi sovrani troviamo Amulio e Numitore, padre di Rea Silvia, la vestale che, unita al dio della guerra, concepì Romolo e Remo. Dunque, Alba Longa passò alla storia come la patria di Romolo e Remo. Da allora gli antichi Romani rivendicarono una doppia discendenza divina: una da Marte e una, ancora più antica e legata ad Enea, da Venere!
Alba Longa fu a capo della Lega Latina, una confederazione di città latine che giurarono fedeltà contro Roma. Venne distrutta nel 673 a.C. da re Tullo Ostilio, dopo la leggendaria sconfitta dei Curiazi da parte degli Orazi (tre rappresentanti rispettivamente di Alba Longa e di Roma che si sfidarono per la supremazia delle loro città). Si pensa che l’odierna Albano Laziale sorga proprio sulle rovine dell’antica Alba Longa, in quanto si dice fosse ubicata intorno al Lago Albano. Inoltre, i nomi delle due città condividono lo stesso aggettivo latino alba, che significa bianco, da cui deriva il nome dell’intera area, Albanus Mons.
A prescindere dalla leggenda, i Colli Albani erano un luogo sacro anche per le popolazioni latine e con Roma la loro importanza crebbe moltissimo.
Nel bosco tra Nemi e Albano Laziale ci sono ancora oggi i resti dell’antica via sacra romana che sale su per il Monte Cavo. Sulla sua cima era posto il tempio di una divinità molto importante per i Romani: Juppiter Latiaris o Latialis, Giove Laziare o Laziale, andato ormai distrutto.
La stessa Nemi deve il suo nome ad una dea venerata in quella zona, ovvero Diana Nemorensis, Diana dei Boschi. Del suo tempio si trovano ancora le rovine nell’odierna Genzano di Roma, lasciate all’incuria della natura.
Conoscevate tutta la storia dei Colli Albani?
Inoltre, un’altra città ebbe una posizione prestigiosa sui Colli Albani: si tratta di Tusculum, situata sul Monte Tuscolo. Quest’antica città prese le redini delle lotte contro Roma anche dopo la caduta di Alba Longa. Quando divenne alleata di Roma, Tusculum fu meta gettonata già all’epoca dei Romani, soprattutto per i ricchi, che fecero costruire delle bellissime domus in quella zona.
Che dire? I Colli Albani sono una testimonianza importantissima sia a livello geologico-naturalistico e sia al livello storico-paleontologico che merita davvero maggiore considerazione turistica. Per non parlare della ricchezza di piante e animali. Le sue foreste sono il polmone di Roma e sembra che anche il lupo sia tornato ad apprezzare la ricchezza del territorio.
In questo blog troverete moltissime aree situate all’interno del Vulcano Laziale. Ve ne elenchiamo alcune: le rovine di Tusculum; la necropoli preistorica sul Monte Artemisio; i laghi vulcanici di Albano e Nemi; l’antica via sacra di basolato romano sul Monte Cavo.

L’abbazia medievale di Grottaferrata; Frascati e le sue ville rinascimentali; il borgo con castello medievale di Rocca Priora e il panorama su Roma; Albano Laziale con le rovine romane di anfiteatro, cisterne, terme, tombe.
Oppure le Catacombe Ad Decimum e le Catacombe di San Senatore; Ariccia, Palazzo Chigi e il suo ponte ottocentesco; la salita in discesa che sfida la forza di gravità.
O ancora le rovine di antichi eremi sperduti nella natura; l’incantevole borgo di Nemi con le sue fragole e le tombe preistoriche; la residenza estiva del Papa a Castel Gandolfo con la Villa di Domiziano e molto altro ancora.