Avete mai avuto esperienze soprannaturali? Credete nei fantasmi? Di sicuro, molti di voi saranno scettici al riguardo. Chi ci crede?! Che stupidaggini! Non esistono!
...Ma non bisogna dare tutto per scontato...
Il nostro cervello ha dei poteri inimmaginabili, se sfruttato come si deve. Dunque, perché non dovrebbe essere capace di ‘intrappolare’ la nostra coscienza, possiamo definirla così, in una dimensione parallela collegata al ‘mondo dei viventi’? O perché delle forti emozioni provate in vita non potrebbero rimanere nel mondo, echi e vibrazioni di un tempo andato?
Oggetti che si spostano da soli, vento che ulula in un luogo dove non tira un filo d’aria, suoni metallici di catene che strisciano sul pavimento, imposte che sbattono rumorosamente… questi sono gli elementi stereotipati associati ai fantasmi. Ma sarà davvero così? Vogliamo proporvi cinque località laziali completamente differenti dal punto di vista storico e geografico. Tutte quante però, secondo il folklore, sono infestate da anime perdute, non sempre benevole…
Ad ogni modo, questi posti producono una suggestione davvero particolare e, a prescindere dalle leggende, l’atmosfera che li circonda è fortemente spirituale. Il peso del passato ha lasciato senza dubbio delle tracce, che siano evidenti o meno…
Questi sono i primi cinque luoghi infestati che abbiamo casualmente visitato nella regione laziale. Diciamo casualmente poiché non abbiamo mai scelto i luoghi per il fatto stesso che siano abitati da fantasmi; solo in un secondo momento abbiamo scoperto che qualcosa di più di ‘semplici’ rovine è rimasto a dimorare e vagare tra le mura diroccate che tanto ci affascinano…
Tuttavia, se aveste la certezza che i fantasmi esistono, dove li immaginereste? Antichi manieri e vecchie case padronali sono gli stereotipi più frequenti! Tuttavia, esplorando diverse zone, abbiamo avuto la fortuna di ‘trovare’ le tracce di alcuni spiriti in location semplicemente perfette: un castello in rovina, una città abbandonata, un burrone a picco su un lago, un casale disabitato e una chiesa!
Alcuni dei luoghi più infestati del Lazio
Andiamo a scoprirli insieme…
Castello di Vicalvi
Questo magnifico castello longobardo, risalente al X secolo, si dice sia infestato dal fantasma inquieto di una giovane donna, Alejandra Maddaloni, vissuta tra il XVII e il XVIII secolo e consorte del castellano dell’epoca. Di questa donna non si sa nulla, in quanto non è citata nei documenti storici e nei nomi dei feudatari possidenti del maniero. Di lei si conoscono solamente le attività extraconiugali che era solita perpetrare durante le lunghe assenze del marito, impegnato in alcune guerre.
La donna seduceva giovani uomini che, dopo una notte di fuoco tra le lenzuola, sparivano misteriosamente. Le dicerie crebbero e dopo che il marito scoprì la verità, rinvenendo anche i cadaveri orrendamente mutilati dei giovani uomini che un servo fidato della moglie seviziava per nascondere tutte le prove, Alejandra fu incatenata dentro una torre e murata viva.
Da allora si vocifera che la fortezza sia uno dei luoghi più infestati del Lazio.
Il castello è ancora scenario di orribili suicidi di giovani uomini… ma si tratterà davvero di suicidi? O forse è lo spettro insaziabile della donna che vuole appagare la sua sete di lussuria, come soleva fare da viva? Sta di fatto che diverse indagini esoteriche vengono svolte periodicamente, anche con la presenza di medium, e ogni volta salta fuori qualche anomalia! Molti affermano di aver visto la figura di una donna dai lunghi capelli corvini apparire dopo aver udito uno strisciante rumore metallico che ricorda molto quello delle catene…
Chi sarà così temerario da affrontare le insidie e le seduzioni di questo spettro? Noi l’abbiamo visitato e, apparentemente, non abbiamo notato nulla di strano. Nessuna donna ci ha sedotti o ha tentato di gettarci giù dalle mura del castello… Una volta a casa però, riguardando le foto, abbiamo notato una strana figura femminile nascosta dietro un muro…
Sarà suggestione? Oppure l’anima irrequieta ci stava tenendo d’occhio, cercando il momento migliore per colpire o, meglio, saltarci addosso? Ora, non vogliamo affermare “abbiamo fotografato il fantasma”, poiché potremmo anche sbagliarci, ma vogliamo semplicemente dire: “date un’occhiata voi stessi”…
Galeria Antica
La città perduta di Galeria Antica è immersa nel verde di un pacifico boschetto. Si tratta di una città fantasma, ovvero di una città abbandonata e mai più ripopolata e, pertanto, lasciata all’incuria della natura. Infatti, le sue rovine sono in perfetta armonia con la natura… e con il soprannaturale! Sì, perché questa città fantasma ha un unico abitante ‘superstite’ che vi risiede ancora: il suo fantasma!
Ma non temete, è una presenza innocua. Si manifesta principalmente in inverno durante le piene del fiume Arrone, che scorre ai piedi della collina su cui sorge la città. Si tratta di un uomo a cavallo, un antico abitante della città che suona e canta per l’amata ormai perduta.
La musica dell’acqua che scorre riempie l’aria e si mescola al canto degli uccelli e al fruscio degli alberi… Sarà il continuo agitarsi degli elementi a produrre quei suoni?
Oppure c’è davvero uno spettro che sfrutta le melodie della natura per mascherare il suo canto malinconico, dedicato ad una donna che non lo potrà mai più udire? Molti, però, affermano di aver sentito un rumore di zoccoli e un suono, simile a un lamento, echeggiare tra le rovine della città morta… Una cosa è certa: molte anime sono legate a questa città. Talmente legate, forse, da aver valicato il limite tra i due mondi e vivere ancora tra gli spettri delle case con le loro orbite vuote. Vivere una vita che ormai non appartiene più a loro.
Pentima della Vecchiaccia
Nascosto nella vegetazione delle creste dei crateri più “recenti” del Vulcano Laziale, a strapiombo sul Lago Albano, si affaccia un incantevole punto panoramico. La sua vertiginosa vista sul lago, infatti, è la migliore di tutto il cratere. Tuttavia, anch’esso è stato teatro di terribili vicende, di cui si accusa un fantasma particolarmente violento. Si vocifera che da questa parete rocciosa si sia gettata una donna accusata di stregoneria prima che potessero bruciarla sul rogo. Da quel momento, il suo spirito infesta il luogo e incita le persone a buttarsi nel lago. Spesso si è venuto a conoscenza di un cadavere rinvenuto proprio alla base del burrone, chiamato ‘pentima’ nel dialetto locale.
Tuttavia, Il posto esercita un’attrazione che possiamo definire mistica. Spinge ad avanzare verso il burrone senza, però, che la ‘vittima’ designata se ne renda conto. Per dirla come i poeti romantici, questo luogo è sublime. Il sublime è “l’orrendo che affascina” (delightful horror), ovvero tutto ciò che crea in noi repulsione e attrazione nello stesso momento, come ad esempio la natura e i fenomeni naturali più terrificanti… È, dunque, questa forza indefinibile a creare l’illusione di un fantasma? È questo ciò che spinge i suicidi a sceglierlo come luogo ideale? Oppure, c’è davvero qualcosa di soprannaturale? Lasciando un momento da parte il tema del trascendente, è un luogo pacifico dove guardare il tramonto tingere di rosa e arancio il cielo e le acque azzurre del lago. Ma fate attenzione alla strega!
Casale Santa Maria Nova e Villa dei Quintili
Nel cuore del Parco dell’Appia Antica, sul percorso dell’antica strada romana, si nasconde un luogo infestato di particolare interesse storico: la Villa dei Quintili.
Questa villa romana, di cui è rimasta qualche grandiosa rovina, è stata proprietà dei due fratelli e consoli Quintili nel II secolo d.C., che furono poi uccisi dall’imperatore Commodo per espropriare la bellissima dimora. Ancora oggi si dice che i fantasmi dei due fratelli appaiano al tramonto e vaghino tristemente tra le rovine. Noi abbiamo visitato più volte la villa al tramonto, perché è a dir poco meravigliosa, ma i nostri occhi non sono riusciti a catturare le vesti insanguinate dei due poveri fratelli. Tuttavia, non sono gli unici fantasmi della villa!
c'è un altro luogo infestato...
Infatti, all’entrata dell’area archeologica si nota, sulla sinistra, un edificio più moderno rispetto ai ruderi romani: si tratta del Casale Santa Maria Nova.
Questo casale ha una storia molto variegata. In antichità fu una cisterna romana, il cui compito era rifornire d’acqua le terme poste di fronte al casale. Nel medioevo fu convertito in convento, già nel IX secolo era proprietà della Chiesa. In seguito divenne un casale, abitato durante il ‘900 da una coppia americana, che ospitava spesso persone di spicco dell’epoca. Ma nel 2006 i proprietari decisero di vendere la proprietà in seguito a strane circostanze… Cosa li spinse a prendere una decisione tanto drastica? A quanto si racconta, sia gli ospiti che i proprietari stessi venivano svegliati nel cuore della notte dal canto terrificante di una bambina… Chi può mai essere?
Da allora, il suo fantasma infesta questa antica dimora, in attesa di trovare pace e cantando le sue tristi nenie notturne.
Molte persone si sono informate al riguardo, portando a galla un fatto piuttosto inquietante! Durante gli scavi avvenuti alla fine del XV secolo venne rinvenuto un sarcofago lungo la Via Appia Antica, evento molto probabile dal momento che tutta la strada è stata usata come luogo di sepoltura dai romani. Al suo interno c’era un corpo mummificato totalmente intatto! Il sarcofago fu portato al Campidoglio, dove la salma sarebbe stata venerata come una santa. Ma ciò non andava bene al papato, che decise di sbarazzarsene. Il corpo, non appena entrò a contatto con l’aria, si dissolse. Si scoprì poi che la salma apparteneva a Tulliola, l’amata figlia di Cicerone, morta nel 45 a.C.!
Museo delle Anime del Purgatorio
Al centro di Roma, vicino al Mausoleo di Adriano, una bianca chiesa gotica cattura l’occhio meravigliato del passante.
Ma sono davvero pochi i passanti che ne conoscono il segreto… noi stiamo per rivelarvelo! All’interno della chiesa è allestito un museo.
Beh, cosa c’è di strano? Non è la prima chiesa ad avere un museo all’interno. Avete ragione. Non si tratta però di un semplice museo d’arte o di storia… È un museo del trascendente o, possiamo dire, del divino.
Può essere considerata un’inquietante conferma per i credenti o semplice, ma affascinante, folklore per gli scettici, sta di fatto che in questa chiesa sono esposte le presunte prove dell’esistenza del Purgatorio! Tracce lasciate su carta e stoffa dalle anime intrappolate nel limbo del Purgatorio… Ma com’è possibile che queste apparizioni abbiamo valicato i limiti tra le due ‘dimensioni’? La chiesa ha trovato l’agognata prova dell’esistenza di Dio e della sua potenza, oppure è solamente un ‘trucco’ per incutere un timore reverenziale?
La maggior parte di queste anime esortava i conoscenti vivi a pregare, affermando che se loro che erano ancora in vita non si fossero recati in chiesa a pregare, allora i loro cari spiriti inquieti avrebbero continuato a vagare nel mondo di mezzo. Che sia una trovata per riavvicinare le persone alla chiesa facendo leva sul terrore? La faccenda è così oscura da essere davvero affascinante. Sono visibili impronte bruciate di dita e mani lasciate su pagine della Bibbia e su tessuti di berretti e vesti da notte del XVIII e XIX secolo!
Come sono riusciti a lasciare tracce così ‘corporee’? Il chiedersi se questi spiriti siano intrappolati o meno nel Purgatorio o in altri mondi paralleli è secondario. Però sta a voi decidere, dopo aver visitato questo museo, se credere nei fantasmi…