IL CASTELLO DI VICALVI

Regione: Lazio

Altitudine: circa
600 metri s.l.m.

Origine:
longobarde, VIII-X secolo

Facciata del Castello di Vicalvi
Il paranormale. È
uno degli aspetti più incompresi e affascinanti di questo mondo. Tanto che da
diversi anni ha preso sempre più piede una branca del turismo dedicata proprio
all’occulto. Beh, chi non ha mai letto racconti dell’orrore o non ne è mai
rimasto ammaliato? In ognuno di noi si nasconde quella vena macabra e oscura
che ci spinge a cercare le tenebre per trovare delle risposte. Risposte che non
sempre si trovano e, perciò, molti misteri rimangono tali. Come quello dei
fantasmi.
Ma cosa c’entra
tutto questo con un castello?
In effetti, qual è
il posto migliore per chi è alla ricerca di fantasmi o di tracce “visibili” di
un passato ormai sfumato se non i castelli?
Queste strutture,
insieme a paesi abbandonati, campi di concentramento e cimiteri, sono pregne di
emozioni che ancora aleggiano fra le mura.

Veduta satellitare del Castello di Vicalvi
Non fa eccezione
il Castello di Vicalvi, un enorme maniero che svetta sull’altura del paese
omonimo e la cui gigantesca croce rossa è visibile da chilometri. Esploriamo
insieme la sua storia!
Le prime
fortificazioni sulla collina risalgono al V-IV secolo a.C., più di un millennio
prima del castello odierno. Dapprima baluardo longobardo, nel 1017 entrò a far
parte dei possedimenti di Montecassino, i cui monaci ne furono i signori fino a
che passò nelle mani della famiglia d’Aquino, agli inizi del XIII secolo. Dopo
alcune dispute tra i d’Aquino e gli Étendard, il castello fu acquisito dai
Cantelmo, i quali però avevano stabilito la loro dimora al Castello di Alvito.
Pertanto, il Castello di Vicalvi fu abbandonato e iniziò ad assumere l’aspetto attuale,
una maestosa rovina circondata dal bosco.

Uno dei lati delle mura del castello, con due torri di guardia
Oltre alle varie
scorrerie francesi e spagnole di Carlo V, durante la Seconda Guerra Mondiale la
fortezza divenne un ospedale delle truppe tedesche, in quanto non lontano dalla
Linea Gustav. E proprio in questo periodo, gli fu lasciato l’indelebile tratto
distintivo: la grossa croce rossa su una delle facciate.
Questo castello è
uno dei tanti luoghi infestati del Lazio che abbiamo avuto l’ardire
di esplorare. Voci affermano che il maniero sia infestato dallo spirito
irrequieto di una giovane donna
, Alejandra Maddaloni, vissuta tra il XVII e il
XVIII secolo. Nonostante non sia citata in alcun documento storico, si dice
fosse la consorte del castellano dell’epoca e avesse un appetito
particolarmente vorace per i volatili. Infatti, durante le lunghe assenze del
marito, lei era solita sedurre giovani uomini, i quali svanivano senza lasciare
traccia
dopo una notte di acrobazie sul materasso. Una volta scoperta l’onta
terribile e rinvenuti i cadaveri mutilati ad opera di un servo fidato della
moglie, il buon castellano incatenò la gaudente Alejandra e la murò viva all’interno
di una torre.
Sono molte le
dicerie che circondano questa fortezza su diversi suicidi da parte di giovani
uomini. Nonostante il presentimento di essere osservati, siamo riusciti a visitarlo
in lungo e in largo. Siamo scesi nella penombra di una lunga sala ancora
intatta, con le finestre che lasciavano entrare spiragli di sole. Siamo saliti
sulle mura, da cui abbiamo ammirato il rigoglioso panorama. Ci siamo intrufolati
nella piccola cappella affrescata con un meraviglioso trittico medievale quasi
del tutto integro
. Ma la presenza indagatrice non sembrava intenzionata a
lasciarci in pace, il suo sguardo ci scrutava da ogni angolo. Per fortuna,
siamo ancora qui a poterne ridere e raccontare!
Il trittico nella cappelletta privata
Nelle rovine di
questo castello, nonostante la natura le stia reclamando ogni giorno di più,
vita ed emozioni passeggiano ancora indisturbate. Vita ed emozioni che si
condensano in una sottile nebbiolina e ci regalano memorie di momenti passati, sensazioni
mistiche che lasciano piccole increspature sulla superficie piatta dei nostri
ricordi.
Che crediate o
meno al paranormale, il Castello di Vicalvi rimane un gioiello da visitare e
apprezzare per la sua storia travagliata. Se avete in mente una gita fuori
porta e non troppo impegnativa, i resti di questo maniero fanno al caso vostro.
Se, invece, avete ancora voglia di camminare, a pochi chilometri di distanza ci
sono le bellissime rovine del Castello Cantelmo di Alvito, con la sua
particolare struttura difensiva, e l’Isola Galleggiante di Posta Fibreno.
Non lasciate all’indifferenza
questi luoghi che hanno contribuito a creare la nostra Storia! Ricordate che l’Italia
è il paese con più castelli e torri al mondo
! Diamo il giusto valore a questo
primato.
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