In Toscana, a pochi chilometri dal confine con il Lazio, un fitto boschetto cela un sito davvero straordinario. Nella parte più rialzata del poggio, sovrastante una piccola valle, giacciono dieci imponenti rocce vulcaniche disposte in cerchio, ovvero un cromlech.
Beh, vi chiederete, cosa avranno di speciale dei semplici massi? In realtà, si tratta di un sito preistorico risalente al 2300 a.C. che, secondo gli esperti, costituisce un osservatorio astronomico analogo al circolo megalitico di Stonehenge!
Beh, vi chiederete, cosa avranno di speciale dei semplici massi? In realtà, si tratta di un sito preistorico risalente al 2300 a.C. che, secondo gli esperti, costituisce un osservatorio astronomico analogo al circolo megalitico di Stonehenge!
Ne siete sorpresi? Non ne avevamo dubbi!
Questa struttura sacra, usata per le osservazioni astronomiche, venne eretta verso la metà del III millennio a.C. da una cultura tipica dell’area, la Cultura del Rinaldone (4000-2000 a.C.), un fenomeno culturale di carattere quasi esclusivamente funerario.
In Italia sono noti quattro cromlech: questo in Toscana, uno in Valle d’Aosta, uno in Puglia ed uno nel Lazio. Tuttavia, il monumento megalitico di Poggio Rota è unico nel suo genere, a causa delle sue numerose coincidenze astronomiche. Per questo la cosa che ci fa più indignare è che, nonostante sia un sito d’importanza storica mondiale, non si fa nulla per preservarlo. Viene lasciato alle intemperie e alla ferocia delle piante che vi crescono intorno, le cui radici spaccano il tufo e distruggono gradualmente il monumento.
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| Cerchio interno di Poggio Rota, circondato da alberi e arbusti |
Ma perché abbiamo paragonato il cromlech di Poggio Rota a Stonehenge? La risposta è semplice: trattandosi di un osservatorio paleoastronomico, le rocce non sono disposte casualmente ma seguono il tragitto che gli astri percorrevano 5000 anni fa! Difatti, ogni pietra del cerchio indica il tramonto del sole durante i vari equinozi e solstizi. In queste occasioni, il Sole si posa esattamente sulla punta di alcune delle pietre. La luce passa attraverso le fenditure tra un masso e l’altro, tracciando una precisa striscia luminosa.
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| Tramonto del solstizio d’inverno, un raggio passa precisamente attraverso due pietre |
Non è finita qui.
Questo luogo rivela l’esistenza di un “tempio” megalitico. La sua funzione era creare una connessione tra cielo (il sole) e terra (le pietre), celebrare riti e, contemporaneamente, osservare gli astri. In questo modo, si produceva l’energia primordiale che permea ogni cosa, grazie alla quale si riusciva ad avere una visione del mondo umano e di quello divino, collegati tra loro al livello mistico.
Non appena abbiamo solcato l’area sacra, siamo stati pervasi dalla sensazione di trovarci in un luogo d’importanza mistica. Una sacralità che è difficile da provare a Stonehenge. La pace che circonda questo cromlech è come un velo che,una volta attraversato, ti trasporta in un’altra dimensione, più autentica, la quale ti colma di una forte spiritualità. Ci siamo sentiti parte di un Tutto.
Eravamo Terra, Acqua, Fuoco e Aria. Eravamo le pietre, gli alberi, le nuvole.
Eravamo parte integrante della Natura e del Cosmo.
Eravamo Terra, Acqua, Fuoco e Aria. Eravamo le pietre, gli alberi, le nuvole.
Eravamo parte integrante della Natura e del Cosmo.
Le pietre di Poggio Rota, infatti, sono state allineate anche con varie stelle, tra cui Sirio, con la Luna e il punto cardinale Nord (che nel III millennio a.C. veniva identificato con la stella Thuban). I momenti più importanti dell’anno astronomico riguardavano i due solstizi, quello d’inverno e quello d’estate, che stanno ad indicare la rinascita del Sole ed il suo lento declino verso la morte.
Una pietra molto interessante è la cosiddetta “vaschetta”, un piccolo bacino lavorato nella roccia tufacea, colma d’acqua. Perché? Probabilmente aveva due funzioni: la prima era quella riguardante le ritualità che si svolgevano, la seconda per riflettere la volta celeste trapunta di stelle e pianeti, come a sancire una connessione tra terra e cielo anche di notte.
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| La pietra denominata “vaschetta”, in basso sulla destra |
Alcune delle pietre sono tempestate di nicchie e coppelle le quali avevano diversi significati simbolici: il grembo femminile, che generava l’energia primordialeattraverso il contatto con gli elementi; sacrificio o purificazione, attraverso la conservazione dell’acqua (pioggia o rugiada); canalizzazione dell’energiasacra per la manipolazione degli elementi (terra, con le pietre; acqua, con la pioggia o la rugiada; il fuoco, con il sole; l’aria, con i venti che imperversavanonella valle).
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| Fabiano abbracciato ad una delle tre pietre del cerchio interno, tempestate di nicchie e coppelle |
A questo punto,sorge un’altra domanda: perché hanno deciso di costruire questo sito? Solo per osservare il cielo? La risposta riguarda un po’ tutti i monumenti megalitici paleoastronomici: la rinascita. La concezione che il Sole e gli altri astri “morissero” senza più risorgere aveva instillato una paura ancestrale nell’uomo, la quale lo spinse a creare dei riti e dei culti che li aiutassero a “rinascere”. Da qui, il desiderio di conoscere il punto in cui il Sole tramonta, la successione ciclica di vita, morte e rinascita.
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| Fessura a “V” da cui gli antichi osservavano il disco solare tramontare dietro il Monte Amiata |
La cosa affascinante, però, è la scelta del luogo. Nessun cromlech e osservatorio astronomico sorge in un posto qualsiasi. Il cromlech di Poggio Rota nasce dalla ricerca degli antichi di un luogo speciale dove avrebbero potuto scorgere nel cielo un “segno” celeste: una forma a mezzaluna rovesciata e nel centro la stella polare (all’epoca era Thuban). Da Poggio Rota si vede perfettamente il Monte Amiata, il monte più alto della regione, e quello divenne il loro punto di riferimento. Sull’orizzonte a nord, si staglia la sua vetta a mezzaluna rovesciata (in quanto si tratta di un vulcano estinto), la quale ospitava nel suo “grembo” la stella Thuban. Questo fu il “segno” celeste che convinse i sacerdoti-astronomi a edificare il cromlech su Poggio Rota. La stella polare è fondamentale per l’identificazione dei punti cardinali e per determinare lo scorrere del tempo, in quanto la sua posizione rimane invariata per millenni.
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| Cerchio interno insieme alla pietra squadrata, sulla destra, che fungeva probabilmente da meridiana |
Ovviamente, questo luogo sacro fu considerato tale anche da altre popolazioni, come gli Etruschi che, in prossimità del sito, scavarono una tagliata la quale sfocia in una necropoli villanoviana nella valle sottostante. Poggio Rota è un luogo incantato, intriso di magia. Un luogo in cui tutti gli elementi convergono in un solo punto. Un luogo in cui cielo e terra si toccano fisicamente e spiritualmente. Purtroppo, però, le istituzioni non fanno nulla per preservarlo e perciò questo monumento d’importanza mondiale è destinato a morire. La nostra voce tenterà di stuzzicare la vostra curiosità e di spingervi a visitare questo sito meraviglioso, sempre nel rispetto di ciò che rappresenta.
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Siamo contenti di averle fatto conoscere un luogo tanto prezioso. Diffondere queste meraviglie è la missione che ci siamo preposti, pertanto è un onore aver stimolato la curiosità e la passione di alcuni! Siamo noi a doverla ringraziare per la sua gratitudine ed il suo interessamento. Grazie di cuore!
Davvero grazie per questo articolo, e grazie per avermi messo a conoscenza di questo Luogo! 🙏🌟
Siamo pienamente d'accordo! I luoghi così antichi meritano rispetto e cura.
POGGIO ROTA un luogo da conoscere e da visitare con rispetto e ammirazione
Salve, sì, si chiama Viaggiamo nella Storia. Le lasciamo il link qui di seguito: https://www.facebook.com/historicadventureitaly/
Speriamo possa piacerle e le auguriamo una buona visione!
salve ma avete anche una pagina su fb?