UN GIOIELLO DISPERSO IN UNA VALLE FATATA: L’INSEDIAMENTO RUPESTRE DI VITOZZA

Nascosto da un
fitto bosco sotto il paese di San Quirico, a pochi chilometri da Sorano, si
cela un affascinante insediamento rupestre scavato nella roccia tufacea che si dirama
nella valle del fiume Lente. È l’insediamento rupestre più vasto ed importante
d’Italia, le cui grotte, abitate già nell’XI e fino al XVIII secolo, sono
sparse lungo i diversi sentieri che serpeggiano in un ambiente ricco di magia. Il
canto allegro degli uccelli, la melodia malinconica del fiume che ricorda le
epoche passate e il sibilo del vento tra gli alberi fanno da sottofondo ad una
passeggiata indimenticabile. Sembra di trovarsi in un borgo abitato da creature del folklore e il visitatore ha l’impressione di essere osservato da occhietti vispi nascosti dietro le pareti delle grotte. Elfi, gnomi e folletti popolano la fantasia del turista che viene catapultato in un altro mondo.




Una casa-grotta con scalini annessi
Nella “città di
pietra”, come viene soprannominata Vitozza, ci sono tracce riconducibili agli
Etruschi, in quanto l’intera area era dominata da questa popolazione. Solo
durante il Medioevo ebbe vita l’insediamento come lo vediamo oggi, che
comprendeva anche due rocche ed una chiesa, di cui sono rimaste solamente
rovine reclamate dalla natura, ma che hanno quel sentore romantico degli
artisti ottocenteschi. Sono presenti anche diversi colombari che, secondo una
recente scoperta, sono di origine medievale e non romana, utilizzati per
l’allevamento di colombi e piccioni.

Il colombario per lallevamento di piccioni e colombi
Gli ambienti degli
edifici abitativi e lavorativi sono rimasti abbastanza intatti e si possono
anche distinguere le diverse funzioni per cui erano adibiti: cisterne per la
raccolta dell’acqua piovana, pozzi, nicchie e fori in cui venivano posizionati
i giacigli… persino le scale intagliate nel tufo sono ancora visibili e
percorribili! E il tutto è incorniciato da tappeti di ciclamini e fiori
selvatici che catturano l’occhio del visitatore con i loro colori vivaci.

Interno di una casa-grotta

Serie di case-grotta
Dal percorso
agevole, seppure sterrato, dell’insediamento se ne distacca un altro più ripido
e non attrezzato che si inoltra nel bosco e scende fino al fiume Lente,
proseguendo fino alla sua foce. Qui è possibile ammirare alcuni tratti
dell’acquedotto ottocentesco che costeggiano il corso del fiume e sembra
condurlo dolcemente sulla giusta via, come un genitore che prende per mano un
figlio.

L’insediamento rupestre di Vitozza merita davvero una visita, anche solo
per fare una passeggiata diversa dalle solite! Storia e fascino si rincorrono
tra le stradine e all’interno delle varie case-grotta (simili a quelle di
Matera), in un crescendo di emozioni che, almeno a noi, fanno
sognare e appassionare.
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