IL CASTELLO DELLE GROTTE DI GROTTI

Regione: Lazio
Origini: incerte,
antecedenti al XIV secolo
Altitudine: circa
450 metri s.l.m.


Quando si sente parlare di castelli ci si aspetterebbe una fortezza
posta su un’altura, affacciata su un lago o immersa in un bel bosco verdeggiante.
Visto in questo modo, un castello sembrerà uguale a tutti gli altri. In realtà,
viaggiando e scoprendo nuovi posti, ci siamo resi conto che i castelli sono
tutti diversi, sebbene si trovino nella stessa regione o a distanza di pochi
chilometri. Persino le rovine non fanno eccezione. La domanda che ci viene
rivolta spesso è: cosa c’è di bello in quattro sassi che si sorreggono a
stento? Tutto. Perché anche le rovine sono intrise di fascino e hanno un’atmosfera
che i castelli restaurati, per quanto siano indubbiamente meravigliosi, si
sognano: il fascino della Storia e del Tempo. Non bisogna mai dimenticare che anche
le rovine sono state fortezze abitate e votate alla difesa del territorio,
nonostante si trovino oggi in quello stato. E, vi teniamo a ricordare, che ognuno
di loro possiede una propria particolarità. E il castello di quest’articolo fa
proprio al caso nostro: una fortezza costruita all’interno di grotte e ripari
preistorici.

Il Castello delle Grotte
Il Castello delle Grotte


Grotta e castello
sembrano due concetti diametralmente opposti, inconciliabili. Quando mai si è
sentito parlare di “castelli rupestri”? Eppure, ecco che la Rocca delle Grotte,
costruita molti secoli fa su un balzo roccioso al di sopra del moderno abitato
di Grotti, si svela al visitatore nella sua sublime contraddizione. Le pietre
locali dello strapiombo che si affaccia sul fiume Salto sono state utilizzate
per costruire una piccola rocca, unica nel panorama dei castelli mondiali, e il
suo abitato. I ruderi delle antiche case si perdono tutt’oggi all’interno
delle cavità naturali. Le rovine si trovano ancora là sullo strapiombo,
dove il senso di vertigine aiuta il visitatore a comprendere il motivo per cui
la fortezza è sempre stata considerata inespugnabile.

Non sono stati
ritrovati dei documenti che testimonino quando si sviluppò l’insediamento, ma
sappiamo che l’area è stata abitata sin dalla preistoria, come attesta anche una
pittura rupestre situata in una grotta del sito. Le prime fonti medievali
rimandano al XIV secolo, ma la rocca esisteva già da chissà quanti
secoli. Quel che è certo è che, nei pressi delle rovine delle abitazioni
medievali, un riparo sotto roccia conserva delle pitture preistoriche
antropomorfe, tra le prime forme di arte pittorica in Italia, testimonianze di
un’epoca in cui l’essere umano iniziava a sviluppare una coscienza di se stesso
e del mondo.
Un episodio
storico che vale la pena citare è la discesa dell’esercito francese di Carlo
VIII, nel XVI secolo, che voleva saccheggiare il Castello delle Grotte. Gli abitanti
di Grotti misero in fuga i soldati, i quali non riuscirono ad avvicinarsi alla
cortina di case e alcuni di loro precipitarono nel vuoto antistante la falesia.


Abitazione in grotta
Resti di unabitazione all’interno di una grotta


Abitazione
Rovine di un’abitazione


Nella parte
superiore dell’abitato, ancora più in alto del piccolo castello rupestre, è ancora
visibile una grotta molto particolare, completamente irraggiungibile e bloccata
da un muro merlato. Dal ritrovamento di alcuni sassi si è dedotto che quella
cavità, denominata Grotta delle Zitelle, costituiva l’ultimo baluardo di
difesa, dove parte della popolazione si rifugiava attraverso l’uso di scale
rimovibili. Suggestivo immaginare le preziose vergini della città, le “zitelle”,
che si arrampicavano sulle scalette di legno e, una volta al sicuro dentro il
riparo, raccoglievano le pietre e le lanciavano sui nemici, contribuendo alla
difesa del popolo.


Grotta delle Zitelle
La Grotta delle Zitelle, con le fortificazioni merlate lungo la parete rocciosa


A dire il vero,
quella bollente giornata di luglio non ci siamo recati a Grotti per cercare la
rocca. Avevamo sentito a malapena parlare delle rovine dell’abitato rupestre
perché, come sempre, sembra che al di fuori di Roma la regione Lazio sia priva
di bellezze notevoli e che presenti soltanto destinazioni di serie B. E quanto
può sbagliare il senso comune… Ad ogni modo, dopo aver scoperto l’esistenza
delle pitture rupestri, tutte le nostre energie e la nostra determinazione
erano focalizzate solo e soltanto su quel piccolo riparo di roccia, sperduto
chissà dove su quel ripido burrone, dove i primi uomini avevano utilizzato il
colore rosso per riprodurre la loro figura sulle pareti con scopi rituali.
Siamo saliti quasi fin sulla cima della falesia, avventurandoci in sezioni
alquanto pericolose, per poi scoprire che il riparo era molto più vicino alle
rovine dell’abitato rupestre. Ma dove? Nessuno ne parla. E pensare che in un’altra
nazione sarebbe stato un sito archeologico di importanza mondiale. Dopo aver
spremuto litri di sudore sotto il sole cocente, abbiamo rinunciato alla ricerca
preistorica e ci siamo consolati pranzando in un riparo roccioso fortificato ed
avventurandoci all’interno del Castello delle Grotte.
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