Come tanti borghi
italiani, anche Bassano in Teverina è quasi del tutto ignoto al turista. Non
solo perché c’è poca curiosità generale e, dunque, poca informazione, ma anche
perché l’occhio superficiale lo percepisce come il solito paesino italiano:
dopo averne visto uno, li avete visti tutti.
Ed è qui che,
invece, con questi giudizi si precipita in una voragine di sommarietà. Perché
Bassano in Teverina nasconde dei tesori sotto mentite spoglie!
L’interno della Chiesa di Santa Maria dei Lumi |
In questo articolo
vi parleremo di una chiesa molto particolare, il cui campanile è stato edificato ad una decina metri di distanza e nascosto da una torre.
Di stile romanico,
la Chiesa di Santa Maria dei Lumi è un edificio poco appariscente. Poco si
conosce della sua storia, se non che è stata costruita tra il XII e il XIII
secolo di fronte alla porta del borgo antico. Cadde in disuso nel 1855 a causa
di un aumento demografico del paese e fu sconsacrata. Dopo essere usata per
diversi scopi, tra cui anche deposito di grano e lazzaretto, venne riconsacrata
negli anni ‘20 del 1900 grazie a un restauro che portò alla luce i misteri che
oggigiorno circondano la chiesa e il campanile.
La Chiesa di Santa Maria dei Lumi insieme alla Torre dell’Orologio, sullo sfondo |
Appena si entra
dalla porta secondaria, nella penombra della chiesa si nota subito lo stile
minimalista della struttura: pochi affreschi, pochi orpelli. Tranne che per
alcune stranezze…
Iniziamo dai
simboli.
I capitelli della
chiesa ad uno sguardo superficiale sembrano di stile corinzio. Ma, non appena l’occhio
si abitua alla luce, le prime forme che abbagliano con la loro improbabilità
sono diversi Nodi di Salomone intrecciati, molto simili alle sinuose forme
celtiche che si ritrovano nei paesi anglosassoni e che tanto vanno di moda. La
domanda nasce spontanea: cosa ci fanno dei Nodi di Salomone in una chiesa? Di
sicuro, alcuni di voi avranno già fatto qualche collegamento.
Nodo di Salomone intrecciato, dietro la figura di Bafometto |
Nodo di Salomone intrecciato su un capitello |
Nodo di Salomone intrecciato su un capitello |
Proseguendo per la
navata si incontrano due capitelli, sui quali spiccano le
forme di due fleurs-de-lys, o più comunemente detti gigli, uno dei
simboli mariani per eccellenza. Il giglio, infatti, oltre ad essere sinonimo di
purezza e verginità, era il fiore che la Vergine stringeva in mano mentre
sceglieva Giuseppe come sposo (il quale è spesso rappresentato con in mano un
bastone pieno di gigli dorati).
Fleur-de-Lys su un capitello |
E così, un altro
tassello si innesta perfettamente nel puzzle che sta piano piano uscendo dalla
foschia del dubbio. State pensando che i tasselli sono chiari soltanto a noi?
Allora continuate a leggere!
Verso la fine
della navata, un altro capitello cattura l’attenzione del visitatore: presenta
il volto di un uomo, con lunghi baffi ricurvi. Le credenze riconducono la
figura al demone Baphomet o Bafometto. Cosa ci farà un demone nella casa di
Dio? Perché è stato messo proprio lì, all’entrata principale della chiesa?
Aveva la funzione di ricordare ai fedeli che i loro peccati erano giudicati dai
demoni e, pertanto, di seguire sempre la retta via?
La figura di Bafometto su un capitello |
Ma su questo
capitello si nascondono due particolarità, che ci hanno fatto aggrottare la
fronte.
La prima è che ai
suoi piedi si trovano i corpi di due uomini in uno stato di conservazione
impressionante. Non si sa chi fossero o che ruolo avessero, si sa solo che i
loro resti si trovano lì, murati sotto il pavimento della chiesa. Potevano
essere i mastri costruttori della Torre dell’Orologio, i cui segreti dovevano
finire con loro nella tomba? Oppure c’è un segreto ancora più oscuro dietro?
La seconda
stranezza è l’assonanza del nome del demone con il profeta islamico Maometto.
Infatti, se uno fa attenzione, il bassorilievo ha dei lineamenti
arabeggianti o mediorientali. Per quale motivo il demone è stato raffigurato in
quel modo? Forse, un modo per indurre a non abbandonare la propria missione in
Medio Oriente? O forse il profeta è stato associato al demone perché, durante
le torture dell’Inquisizione, il suo nome usciva storpiato dalle bocche
imploranti dei cavalieri torturati, indotti a confessare la falsa colpa di venerare il Dio islamico?
Ancora non ci
siete arrivati? Allora, continuate il percorso con noi
Uscendo dalla
porta principale, sulla destra, appare una piccola incisione sull’arcata
tufacea. Una piccola croce racchiusa da un cerchio, più propriamente detta Tau.
UnaTau sull’arcata tufacea dell’entrata principale della chiesa |
Beh, la mente ha
già la sua risposta stampata a chiare lettere.
Santa Maria dei
Lumi, nome ripreso da un’omonima chiesa francese (Notre Dâme de la Lumière),
è dedicata a Maria Maddalena, la discepola di Cristo a cui i Templari erano
particolarmente devoti, soprannominata Maria dei Lumi quando aveva raggiunto la Francia.
Sarà un caso che
ci siamo ritrovati per le mani una chiesa completamente ricoperta di simboli
templari senza saperlo, dopo aver scritto l’articolo sui simboli nelle Abbazie di Valvisciolo e Fossanova? Oppure, una forza divina ci ha attratti verso
questo gioiello sconosciuto?
Qualunque sia la
ragione, abbiamo scoperto che anche nei dipinti ricorrono simboli templari.
Per prima cosa, se
si alzassero gli occhi sul soffitto originale in legno, si potrebbe ammirare un
cielo stellato di fleurs-de-lys che abbaglia col suo colore carminio.
Proseguendo sulla destra,
nell’affresco della Crocifissione su una parete della chiesa ricorre il numero
due. Due soli o lune (che a noi sono parsi più due occhi), due volti di Cristo
(quello visibile e, poco più sopra, un volto simile alla Sacra Sindone), due
persone ai piedi della croce. La dualità, infatti, per i Templari è un concetto
molto importante: nel Cristianesimo rappresenta la doppia natura di Cristo,
nell’Ebraismo (da cui deriva la religione cristiana) sta a simboleggiare la
conoscenza. È importante anche per la duplice patria religiosa degli stessi
Cavalieri del Tempio: il mondo Cristiano, da cui partono in missione, e quello
Ebraico, in cui sono immersi per svolgere la loro missione di protezione e
salvaguardia.
L’affresco della Crocifissione di Cristo |
Invece, nella
piccola cappelletta che ospita l’altare, le pareti affrescate con tendaggi di
vividi colori sono sormontate da una piccola volta su cui spicca un bellissimo
affresco dell’Agnus Dei.
La volta con l’Agnus Dei |
L’agnello, come
molti sanno, è il simbolo di Gesù, l’innocenza e la purezza sacrificate per la
nostra salvezza. Per questo, ancora oggi, abbiamo la tradizione di mangiare l’agnello
a Pasqua!
La cosa peculiare
di questo Agnus Dei è che si trova assiso su un cuscino, sotto cui sono appesi
sette piccole medaglie che ricordano degli occhi. Questo perché, nel libro dell’Apocalisse
di Giovanni, l’Agnello è descritto con sette occhi! Lo stesso numero dei giorni
che Dio impiegò per creare l’Universo. Tale numero è per i Templari un numero
religioso perfetto, che va a sostituire la dualità (all’inizio i cavalieri dell’ordine
templare non ancora costituito erano Ugues des Payns e Godfrey de
Saint-Aldemar, a cui in seguito se ne aggiunsero altri sette).
Infine, nel
piccolo spazio tra la volta e la finestrella sotto l’Agnus Dei, spicca nella
sua apparente illogicità un occhio racchiuso da una piramide: l’occhio
massonico, l’Occhio della Provvidenza. È davvero strano trovare questo simbolo
così esplicito in una chiesa. Sta di fatto che il simbolo dell’occhio
simboleggia l’onniscienza, Dio che vede tutto.
L’Occhio della Provvidenza sotto l’arcato con l’Agnus Dei |
Ma cosa avrà a che
fare con i Templari?
In realtà, Massoni
e Templari hanno molto in comune, dalla simbologia alle credenze
religiose/esoteriche. Si potrebbero, dunque, considerare i Massoni come una
continuazione dell’ordine templare, nonostante se ne distanzino per molti
aspetti.
Sono state tante
le domande che ci hanno assalito durante la visita guidata alla chiesa. Non
pensate anche voi che il mistero sia più affascinante della certezza? Che doni
ai luoghi un aspetto più mistico, quasi leggendario?
Nonostante si
possano fare solo supposizioni e congetture, è bellissimo sapere che, sebbene
sia ancora poco conosciuto, il comune di Bassano in Teverina ha permesso ai
visitatori di rimanere ammaliati dalla storia di questa chiesa particolare e
del suo campanile nascosto unico al mondo.
Grazie infinite!!
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