REGIONE
Lazio
ORIGINI
forse longobarde, ma primi documenti del 1121
ALTITUDINE
250 metri s.l.m.
Nel territorio di Frosinone e provincia si nascondono crateri e creste rocciose di antichissimi vulcani estinti, visibili solo a un occhio esperto. “Vulcani?” vi chiederete. Sì, e ce ne sono decine sparsi per tutto il Lazio. Quello più grande si trova a pochi passi da Roma ed è ancora quiescente: il Vulcano Laziale. Non è, dunque, immediato figurarsene tanti altri, estinti, poco più a sud.
In verità, l’intero centro-sud Italia ha una storia di costante attività vulcanica, di cui rimangono numerosi vulcani attivi o quiescenti e innumerevoli tracce geologiche. Ma la Natura è tanto devastante quanto meravigliosa. Ci ha lasciato, infatti, panorami mozzafiato dai colori sgargianti, specialmente in Ciociaria.
E in questo territorio di fuoco, circa un migliaio di anni fa, su uno sperone di tufo rossiccio al centro di un piccolo borgo ciociaro è appollaiato un castello medievale. Costruito con quella stessa pietra vulcanica, il Castello di Arnara. si mimetizzava perfettamente con l’ambiente.. Finché al suo interno, in anni recenti, non venne eretto un serbatoio idrico a forma di mastio, simbolo della noncuranza delle istituzioni nei confronti del patrimonio storico.

Secondo un documento del 1121 il Castello di Arnara (dal latino harena, “sabbia”) apparteneva ai Conti di Ceccano. Tuttavia, poco più di un secolo dopo, i documenti registrarono i Colonna come nuovi possessori, dai quali la fortezza prese il nome. Si dice che nel 1143 subì un crollo, sebbene non si sappia se per qualche fenomeno naturale o a causa di guerre. Sì, perché le guerre non risparmiarono neppure questo gioiello, nella sua strenua difesa dagli attacchi dei Normanni e poi nel coinvolgimento nel secondo conflitto mondiale.
Purtroppo, il castello non è accessibile. Perciò, rimane solamente lo stupore per la particolare località su cui è arroccato il castello e la sua bellissima colorazione rosso-arancio. Noi gli abbiamo dedicato qualche minuto per ammirarlo in tutto il suo splendore, dopo una passeggiata presso l’Abbazia di Casamari. Una passeggiata breve ma intensa.
Perché, al ritorno verso la macchina, un abitante in palesi difficoltà economiche e famigliari ci ha fermati e ci ha chiesto un passaggio. L’odore di vino ha pervaso l’abitacolo della macchina non appena si è seduto. E ci ha riempito la testa di discorsi sulla sua vita e sul suo passato durante tutto il tragitto. Per fortuna il percorso era breve e, tirando un sospiro di sollievo, lo abbiamo lasciato nei pressi di un bar borgo vicino. Non ci ha mai sfiorati l’idea che potesse trattarsi di un fantasma tormentato., troppo presi com’eravamo dalla concretezza dei suoi discorsi sulla precarietà della vita.

È stata un’esperienza a dir poco surreale., una parentesi inquietante nella nostra passeggiata in questo borgo sperduto. Un’esperienza che non ha intaccato l’impressione positiva che abbiamo avuto del Castello di Arnara, una fortezza unica nel suo genere nel panorama dei castelli della Ciociaria.