Delle innumerevoli chiese che costellano
il suolo di Bologna, come di ogni città italiana che si rispetti, abbiamo
scelto di visitare quelle che potevano lasciare nella nostra anima culturale un
simbolo differente della cristianità. Non potevamo, dunque, non includere
nei nostri 40 km a piedi (percorsi in due giorni!) una chiesa con una
famosissima opera d’arte medievale, una chiesa con cripta, un complesso
costituito da diverse chiese, una chiesa con un cammino interamente porticato.
CHIESA DI SANTA
MARIA DELLA VITA
Questo tempio
custodisce, a nostro avviso, l’opera scultorea più impressionante mai
realizzata: il “Compianto sul Cristo Morto” di Niccolò dell’Arca (circa
1463-1490). Incredibile pensare che le espressioni catturate nella rigidità di
un materiale come la terracotta risultino tanto vive, drammatiche, eterne nella
loro sofferenza.
Nonostante i ritmi frenetici del viaggio,
non riuscivamo a smettere di studiare la reazione al dolore di ognuno
dei sei personaggi, realizzati a grandezza naturale, che circondano il cadavere
di Gesù. Tanto che, dopo qualche minuto, ci siamo messi seduti sulle panche a
bere e a rifocillarci senza mai staccare gli occhi da quei gridi pietrificati.
In particolare, ci hanno
lasciato senza fiato l’urlo straziante di Maria Maddalena (sulla destra),
l’incredulità che lotta con la rassegnazione nei gesti e nel volto di Maria (la
terza da sinistra), il dolore che contorce gli arti di Maria Salomè e che la
costringe a sorreggersi sulle gambe (la prima da sinistra), il rifiuto della
morte rappresentato dalle mani di Maria di Cleofa (la seconda da destra).
Interessante la differenza tra la reazione
delle donne e quella degli uomini, i quali ancora oggi per la società devono
rimanere impassibili anche di fronte al dolore più grande. Pare che, dal
Medioevo, non abbiamo fatto poi chissà quali progressi nella liberazione dei
generi.
CHIESA DEI SANTI
VITALE E AGRICOLA IN ARENA
Si dice che al tempo
della Bologna romana (Bononia), proprio dove oggi sorge questa chiesa, ci fosse
l’arena gladiatoria (da qui il nome della chiesa) in cui vennero giustiziati i
due martiri Vitale e Agricola. Parte delle loro reliquie si trova ancora
oggi sotto l’altare della cripta.
questa chiesa nascosta nei vicoli bolognesi. Documentata nell’XI secolo, ma
forse di epoca paleocristiana, la cripta era un santuario sotterraneo e
presenta ancora la struttura antica a tre navate. Restiamo sempre affascinati
dal mistero che si respira nel ventre mistico delle chiese.
delle cripte per attivare l’illuminazione interna. Noi ci siamo dovuti tornare
una seconda volta dopo aver cambiato i soldi in un bar.
BASILICA DI SANTO
STEFANO
Chiamata anche “Complesso delle Sette
Chiese” perché costituita da diverse chiese risalenti a epoche diverse. Vi
raccontiamo qualcosa delle nostre preferite.
è di epoca longobarda (VIII secolo), costruita quando Liutprando
conquistò Bologna nel 727, con una cripta poco appariscente risalente all’XI
secolo. Poco prima di cenare nel vicino ristorante ricavato in un’ala di
Palazzo Isolani, siamo tornati una seconda volta all’interno della chiesa.
Sembravamo dei pellegrini in preghiera, invece volevamo solamente riposare i
piedi devastati dai quasi 20 km d’itinerario.
all’interno una ricostruzione in scala ridotta del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, posto sul luogo in cui sorgeva la sorgente del tempio pagano di
Iside. Il monumento riproduce fedelmente il Santo Sepolcro di Gerusalemme
come appariva nel XII secolo, quindi è un’occasione unica per ammirarlo, visto
che l’originale di Gerusalemme è stato rimaneggiato più e più volte.
All’esterno dell’edificio si può passeggiare in uno dei chiostri.
La Basilica di San Vitale e Agricola è la
struttura più antica del complesso, ma fu ricostruita nell’XI secolo dopo il
saccheggio degli Ungari.
SANTUARIO DELLA
MADONNA DI SAN LUCA
Costruito agli inizi del
XVIII secolo al posto di una precedente chiesa quattrocentesca, il santuario è
il guardiano di un’icona bizantina della Madonna col Bambino, che per secoli ha
attirato pellegrini da ogni parte del mondo. Si trova sul Colle della Guardia,
a 280 metri.
caratteristico portico. Tragitto che richiede circa 45 minuti in salita,
ma niente paura perché se non ve la sentite di camminare per quasi 4 km ci sono
degli autobus. Per una questione di tempistiche, noi abbiamo preferito ammirare
i portici solo al ritorno, in discesa.
patrimonio dell’umanità. Coi suoi 3796 metri è il portico più lungo del
mondo!
dal 1674 al 1721, ripercorrendo l’antico tragitto con l’aggiunta di una
copertura dalla pioggia. Sono 666 archi e 15 cappelle.
ma sarebbe volutamente associato al serpente per la sua caratteristica forma
che si snoda fino ai piedi del Santuario della Madonna, come se i piedi della
Madonna schiacciassero il Demonio.