ORVIETO, LA FORTEZZA NATURALE DELL’UMBRIA

Se si guida in Umbria lungo l’autostrada
del sole, già da lontano si scorge un enorme sperone di roccia tufacea che
spezza la monotonia del paesaggio. Più ci si avvicina e più si nota il piccolo
borgo che sorge sulla sua sommità. Si tratta di uno dei paesini più belli
d’Italia, ricco di storia e natura, sospeso tra cielo e terra. Non si finisce
mai troppo presto di visitare Orvieto, poiché ogni suo angolo nasconde un
attraente mistero ed un luogo speciale. Noi ci siamo stati già ben due volte,
scoprendo in ogni occasione qualcosa di nuovo e affascinante.

Il Duomo di Orvieto

Si suppone che l’area di Orvieto sia
stata abitata sin dall’Età del Bronzo o del Ferro, sebbene i primi insediamenti
umani risalgano al VII secolo a.C. durante il periodo etrusco. Fu distrutta dai
Romani e venne rifondata sotto il nome di Urbs
Vetus
(da qui il nome di Orvieto) soltanto nei primi secoli del periodo
altomedioevale. Grazie alla sua posizione strategica, divenne oggetto di
contesa e dominazione di Goti, Bizantini, Longobardi e, infine, dello Stato
Pontificio che, nonostante le varie lotte interne e le conquiste da parte di
signorie e Impero napoleonico, non la cedette mai.
La rupe tufacea su cui sorge, eredità
delle attività vulcaniche del sistema Volsinio, la cui caldera ospita oggi il
Lago di Bolsena, custodisce preziosi tesori in cui gli echi del passato si
mescolano per creare l’unicità della città.
A testimoniare la presenza etrusca, situata
alla base della rupe su cui sorgeva l’antica città etrusca di Velzna c’è una meravigliosa necropoli:
la Necropoli del Crocifisso del Tufo. Si tratta di una ‘città dei morti’ le cui
abitazioni sono ‘tombe a dado’, ovvero tombe di forma quadrata principalmente
ad una camera. Il nome del sito è dato dal crocifisso inciso nel tufo ritrovato
in una chiesa rupestre proprio sopra la necropoli. Altri interessanti siti
etruschi sono il Tempio del Belvedere, risalente probabilmente agli albori del
V secolo a.C., e il Pozzo della Cava, un pozzo interamente scavato nel tufo da
cui attingere acqua, insieme ad alcune grotte che lo circondano. Una leggenda
narra che il pozzo venne chiuso in quanto, dopo aver fatto violenza su alcune
donne di quella via, cinque ufficiali francesi vi furono gettati.
Risalente al 1364, la Fortezza Albornoz
venne costruita dopo la conquista di Orvieto da parte del cardinale Egidio
Albornoz, avvenuta nel 1354. Oggi, della fortezza rimane solo qualche muro ed una torre
ancora in ottimo stato, e ospita i giardini pubblici della città. Dalle mura
del bastione si può ammirare la bellissima valle su cui Orvieto fa da padrona.

La Fortezza Albornoz

Come può mancare la chiesa principale in
una città dominata principalmente dalla Chiesa? La Chiesa di Santa Maria
Assunta, nota anche come il Duomo di Orvieto, venne eretta tra il 1290 e la
seconda metà del 1500 in stile prettamente gotico. Le sue guglie svettano verso
i cieli e le statue in bronzo ne arricchiscono la facciata, già
meravigliosamente agghindata di decorazioni marmoree ed affreschi mozzafiato.

Facciata del Duomo di Orvieto

Uno dei simboli di Orvieto è il Pozzo di
San Patrizio, un grande pozzo fatto costruire tra il 1527 e il 1537 da papa
Clemente VII dopo il sacco di Roma del 1527, in modo da rifornire d’acqua la
città in caso di calamità o assedi. Il pozzo prende il nome da un omonimo sito
in Irlanda, una grotta, secondo la leggenda, in cui Cristo avrebbe fatto vedere
a San Patrizio le pene dell’Inferno e divenne luogo di espiazione dei peccati.
Scendendo verso il fondo del pozzo, si ha l’impressione che ci si stia
avventurando al centro della Terra o, che dir si voglia, all’Inferno! Una volta
arrivati al livello dell’acqua, se si guarda verso l’alto, la luce dell’esterno
che entra dalla sommità del pozzo ha un qualcosa di divino e sembra chiamare a
sé le anime perdute dentro quella nera cavità.

Il Pozzo di San Patrizio

Ad ogni modo, ciò che la rende davvero
particolare è Orvieto Underground, un dedalo di grotte che si estende
nell’oscurità della rupe, dove i sussurri degli antichi abitanti che l’hanno
scavato nel corso di 2500 anni si mescolano alle ombre della città medioevale e
rinascimentale, creando un’atmosfera ricca di fascino e mistero. Nei cunicoli,
nelle sale e nei passaggi si può ascoltare e leggere la storia di quel luogo,
come se fosse un libro aperto.
Inoltre, a pochi chilometri da Orvieto,
immerse nel verde, si stagliano le rovine dell’antica Abbazia dei Santi Severo
e Martino, conosciuta comunemente come La Badia. Grazie alla sua vista
romantica su Orvieto e la sua intimità con la natura, è un’ottima location per
matrimoni e celebrazioni di vario tipo, in quanto è stata trasformata in un
albergo-ristorante. Della vecchia abbazia rimangono ancora intatti e
accessibili liberamente la cappella e la torre dodecagonale, nelle quali
risuonano sommessi i canti e i bisbigli di un passato rimasto intrappolato tra
le fessure delle pareti.

Parte della Badia con vista su Orvieto

Avventuratevi alla
scoperta dei segreti di questa città, non date per scontato che tutto ciò che
c’è da vedere è quello che viene bagnato dai raggi del sole. Passeggiate per le
vie acciottolate e ammirate le mura che circondano ancora la città, assaggiate
i cibi tipici e fermatevi a pensare alla Storia come ad una cosa viva, che ha
segnato, e segna tutt’ora, il destino della città.
0
Seguici anche qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Follow by Email
Instagram
Torna in alto