IL CASTELLO DI ROCCAMANDOLFI

Regione: Molise

Altitudine: 1080
metri

Origini: XII
secolo
Fabiano al cospetto del Castello di Roccamandolfi



Immaginate di superare il confine
laziale e di attraversare le colline di una terra tanto sottovalutata da
risultare quasi anonima. Nonostante la mente sappia che i confini sono una
creazione politica del tutto priva di significato, l’occhio, a primo impatto,
si rifiuta di accettare la realtà: ovvero, che una regione piccola e trascurata
come il Molise possa essere tanto piacevole e ricca di luoghi di interesse
paesaggistico e culturale. Ve la faremo riscoprire un poco per volta, se
vorrete seguire i nostri passi, e siamo sicuri che rimarrete stupiti.


Veduta satellitare del Castello di Roccamandolfi


In questo articolo
ci focalizzeremo in particolare su una delle numerose fortezze medievali del
Molise. Forse si tratta di quella che più di tutte volevamo ammirare: il
suggestivo Castello di Roccamandolfi. Già guardando le immagini online eravamo
rimasti colpiti dalle torrette molto caratteristiche della cinta muraria, che
partono dalle mura senza poggiare sul terreno, donando alledificio un fascino
quasi arabeggiante
. La differenza tra una torre e una torretta è proprio
questa: una torre pone le proprie fondamenta nella terra.

Fabiano di fronte alle mura del castello e le sue torrette


Le origini del
castello risalgono al XII secolo, quando i signori Mandolfus giunsero dalla
Germania e si stanziarono in questa magnifica area del Matese, circondata dai
picchi innevati dell’Appennino
, da dove era possibile mantenere un controllo
ferreo del territorio circostante. Il ruolo della rocca fu infatti di tipo
strategico, di difesa dell’accesso alla zona del Matese e, sebbene già nel 1270
Carlo d’Angiò ordinò la distruzione della fortezza (dove si era rifugiato un
gruppo di Catari), la sua breve storia fu segnata da numerosi assalti. Tra il
1221 e il 1223 il conte Tommaso di Celano vi trovò rifugio per resistere all’avanzata
degli svevi di Federico II, i quali confiscarono tutte le terre del conte. Salendo
la collina e avvicinandosi alle imponenti mura contenenti i ruderi del
castello, sembra ancora di avvertire nel vento le urla degli assalti, il
clamore della guerra, i passi nervosi e le vane speranze del conte di Celano.
La cinta muraria
conserva poche rovine all’interno, ma il panorama sui monti è mozzafiato e
basterebbe da solo a far rivalutare ad uno scettico la bellezza del Molise.

Panorama dal castello sui monti che lo circondano


Se non siete abbastanza
sensibili da avvertire gli echi della storia al cospetto del complesso di mura
normanne, a due passi dal castello potete divertirvi ad attraversare il Ponte
Tibetano di Roccamandolfi
(di cui parleremo in un altro articolo), sospeso nel
vuoto a 35 metri dal terreno e lungo 105 metri!
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2 commenti su “IL CASTELLO DI ROCCAMANDOLFI”

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